L’Area di ricerca Didattiche Attive e Ambiente Urbano prevede il coinvolgimento di esperti disciplinari, studiosi e ricercatori che operano in ambiti culturali diversi, in centri di ricerca, in centri educativi e istituzioni territoriali attraverso la costruzione di una rete di unità operative, convenzioni e progetti con Associazioni, Centri culturali e museali, Centri educativi, Scuole e Istituti di ogni ordine e grado.
Il rinato interesse per le didattiche attive ha posto in evidenza l'azione determinante dello spazio nel promuovere un apprendimento attivo. L’attenzione si sposta su spazi innovativi, inclusivi, partecipati e chiede la collaborazione di ricercatori, architetti ed esperti del territorio al fine di ripensare gli spazi didattici. L'architettura incontra la pedagogia all'interno di una strategia di innovazione formativa dal forte carattere sociale.
Attraverso la realizzazione di ricerche sul campo, si promuovono progetti tesi a realizzare pratiche didattiche innovative con l’apporto di esperti di territorio.
Si propone lo studio di metodologie attive e di strategie di coinvolgimento degli allievi in percorsi di apprendimento costruiti su rapporti scuola e territorio secondo la logica del sistema formativo allargato. In tale prospettiva si riflette sull’estensione delle attività educative nel territorio dove
la scuola è una realtà influenzata da altre realtà. Estensione intesa come partecipazione di Istituzioni, Enti locali, professionisti e metodi nuovi che portano l’attività didattica fuori della scuola, a contatto con persone che hanno competenze diverse dagli insegnanti per svolgere attività che nell’ambiente scolastico non trovano stimoli, condizioni e strumenti. La città viene così vissuta come un laboratorio, un luogo di ricerca dove si prelevano problemi reali dai quali si articolano attività di ricerca che coinvolgono attivamente l’allievo. Una relazione sistemica che rende bambini e adolescenti cittadini partecipi, sensibili alla salvaguardia del patrimonio culturale territoriale. Un principio su cui insistono le linee guida di educazione civica laddove invitano al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.
L’innovazione didattica è data dal superamento dei luoghi scolastici delle esperienze educative tali da produrre radicali innovazioni di metodi, di contenuti e di strumenti. L’innovazione di paradigma richiama l’inutilità delle pratiche quando esse siano sottratte all’interazione che ne costituisce il vero significato. L’idea di apprendimento si lega alla partecipazione sociale, intesa come essere partecipanti attivi nelle pratiche all’interno di comunità, nella condivisione del linguaggio e di senso di un problema, nella costruzione di identità.
Linee di ricerca
- Scuola e territorio. Progettazione partecipata e Alternanza scuola-lavoro
- Progetti di riqualificazione di spazi urbani e laboratori didattici
- Educazione civica e attività di co-progettazione. L’apprendimento come pratica e partecipazione sociale
- Educazione al patrimonio e alla cittadinanza attiva
- La città dei bambini e delle bambine. Spazi per giocare, spazi per crescere, spazi per includere
- Gioco, spazi, città. Spazi interattivi in città estetiche