Maria Rosaria Di Santo, Mario Lodi e la “Biblioteca di Lavoro”, Edizioni Junior, 2022, Una proposta didattica alternativa ancora attuale
La “Biblioteca di Lavoro” era un progetto ideato e realizzato da un gruppo coordinato da Mario Lodi e ispirato alla pedagogia cooperativa sviluppata in Italia grazie al Movimento di Cooperazione Educativa. La Biblioteca fu edita da Luciano Manzuoli tra il 1971 e il 1979 con lo scopo di sostituire, al tradizionale libro di testo una pluralità di pubblicazioni più idonee a stimolare il pensiero critico. Era un periodo di conquista di diritti democratici in differenti ambiti sociali – lavorativi, sanitari, familiari, giuridici... – cui non fece eccezione la scuola, attraversata da fermenti innovativi nella didattica, volti a sollecitare l’insegnante verso un modello cooperativo, non trasmissivo, promotore del protagonismo attivo degli alunni e del gruppo classe e alieno da intenti di selezione. Il libro ripercorre la storia dell’iniziativa, articolata in un centinaio di fascicoli, la sua costruzione, la sua struttura interna (suddivisa in “Documenti”, “Letture” e “Guide”) e i suoi contenuti. Al contempo propone una riflessione su temi cruciali per l’oggi, anticipati dalla “Biblioteca di Lavoro”, in tema di apprendimento cooperativo e di organizzazione della classe: l’alternanza di attività di gruppo, individuali e collettive, capaci di valorizzare le diversità e di puntare sull’autonomia individuale e sulla costruzione di una comunità, nonché la ricerca di una pluralità di fonti come stimolo all’indagine critica e avvicinamento alla lettura e alla scrittura. A conclusione del volume l’autrice ricorda come per produrre materiali sia necessario che gli insegnanti si vivano come ricercatori praticando in modo continuativo la documentazione delle esperienze: «La documentazione aumenta gli spazi di riflessione, mette in luce i punti di forza e le criticità dei percorsi di apprendimento e spinge a ricercare soluzioni più efficaci ai problemi incontrati e a progettarli con maggiore consapevolezza». Grazie alla ricerca accurata sulla Biblioteca di Lavoro documentata in questo libro, sappiamo che sia la pratica della ricerca che la produzione di materiali alternativi al libro di testo sono vie possibili, naturalmente non senza un po’ di utopia e ben sapendo che, se l’educazione non può tutto, può certamente fare qualcosa per la democrazia e la costruzione una società più solidale, più cooperativa e meno competitiva (dalla pagina https://www.enricobottero.com/segnalazioni-pubblicazioni)