Situazioni di vulnerabilità, esclusione sociale, marginalità e devianza
Minoranze. Il Cesaf porta avanti ricerche sui temi dell'esclusione e del rifiuto sociale, precursori della disuguaglianza, dei conflitti sociali manifesti e dei pregiudizi. In particolare, gli studi hanno come target alcuni gruppi socialmente molto stigmatizzati, quali i Rom.
Lavoro sociale nel contrasto delle mafie. Le mafie non sono solo organizzazioni criminali ma hanno una loro cultura, una loro idea di uomo e di donna ed una loro pedagogia in base alla quale crescono alle mafie i loro figli. Se un educatore vuole lavorare con i minori di territori di mafia deve conoscere la pedagogia mafiosa e la cultura mafiosa per poterle contrastare. Progetti come "Liberi di scegliere" promosso dal giudice Roberto Di Bella quando era Giudice del tribunale dei minori di Reggio Calabria cercano di offrire un'opportunità a quei minori che avrebbero la vita segnata solo per il fatto di avere un certo cognome. Il contrasto delle povertà materiali ed educative, dello sfruttamento, qualche opportunità di reinserimento lavorativo una volta usciti dal carcere, lo sviluppo di comunità sono le basi di un efficace contrasto delle mafie. Su questi snodi e sui percorsi educativi rivolti ai figli di famiglie mafiose il Cesaf promuove attività di studio e formazione.
Malattia cronica. Alcune ricerche sul tema della vulnerabilità riguardano la malattia cronica nell’infanzia e adolescenza, con particolari focalizzazioni sui processi di adattamento che le famiglie intraprendono dal momento della diagnosi, sulla fase di transizione adolescenziale e sulle competenze trasversali (non technical skills) necessarie alle équipe multidisciplinari che se ne occupano.
Adulti e giovani adulti in condizione di disabilità. La transizione all’adultità e l’adozione di ruoli propri della vita adulta incontrano, generalmente, maggiori ostacoli e barriere quando le persone vivono in condizione di disabilità a causa della presenza di deficit o menomazioni. Alcune ricerche si focalizzano su strumenti esistenti e su strumenti possibili che i servizi possono e potrebbero mettere in atto per rendere una società maggiormente inclusiva.
Membri coinvolti:
Paola Villano, Valeria Friso, Laura Palareti, Sara Donini