TEMI DI RICERCA:
La centralità dell’educazione inclusiva nel garantire l’effettivo e pieno diritto all’educazione per tutti, pilastro dello sviluppo e dell’inclusione sociale, è stata formalmente riconosciuta dalle Nazioni Unite tanto da essere inclusa come elemento fondante sull’educazione nell’ambito dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. L’intreccio fra progettualità (genitoriale e professionale), interventi educativi precoci, cure sanitarie, abilitative, riabilitative offre le migliori premesse per favorire la continuità del progetto educativo del bambino o bambina piccola, della sua famiglia e porre solide basi per progettare il futuro (Convenzione ONU, 2006) e la qualità di vita delle persone con disabilità o che vivono condizioni di vulnerabilità sociale.
Le attività di studio e di ricerca si collocano nel quadro della pedagogia e didattica speciale per l’inclusione, intesa come pedagogia delle organizzazioni complesse all’interno dei quali avviene l’esperienza formativa delle persone con disabilità o che vivono condizioni di fragilità a rischio di esclusione educativa e sociale. Le attività di studio e di ricerca si collocano nel quadro della pedagogia speciale per l’inclusione intesa nell’accezione storicamente elaborata da Andrea Canevaro (1986;1999), come pedagogia delle organizzazioni complesse assumendo a fondamento, principalmente la prospettiva coevolutiva, ecosistemica, fenomenologica, il costruttivismo sociale e le teorie dell’apprendimento situate per l’analisi dei contesti e delle situazioni all’interno dei quali avviene l’esperienza formativa delle persone con disabilità o che vivono condizioni di fragilità a rischio di esclusione educativa e sociale. Per affrontare un ambito di studio così complesso ci si avvale di più metodi e tecniche di ricerca, a seconda degli obiettivi specifici indagati, indirizzandosi verso ricerche multi-metodo in cui, anche attraverso un processo di triangolazione, dati qualitativi e quantitativi si arricchiscono reciprocamente. L’intento è quello di fornire analisi, che intrecciano evidenze scientifiche (EBE), evidenze pratiche (EBP) con principi e linee guida internazionali (OMS, UNESCO; EC; Global Education; Agenda 2030) rispetto ai processi di inclusione educativa, scolastica e sociale, di resilienza, di qualità di Vita (QdV) per contribuire a indirizzare le politiche, le culture e le prassi.
Le attività di studio e di ricerca si collocano nel quadro della pedagogia e didattica speciale per l’inclusione, intesa come pedagogia delle organizzazioni complesse all’interno dei quali avviene l’esperienza formativa delle persone con disabilità o che vivono condizioni di fragilità a rischio di esclusione educativa e sociale. Le attività di studio e di ricerca si collocano nel quadro della pedagogia speciale per l’inclusione intesa nell’accezione storicamente elaborata da Andrea Canevaro (1986;1999), come pedagogia delle organizzazioni complesse assumendo a fondamento, principalmente la prospettiva coevolutiva, ecosistemica, fenomenologica, il costruttivismo sociale e le teorie dell’apprendimento situate per l’analisi dei contesti e delle situazioni all’interno dei quali avviene l’esperienza formativa delle persone con disabilità o che vivono condizioni di fragilità a rischio di esclusione educativa e sociale. Per affrontare un ambito di studio così complesso ci si avvale di più metodi e tecniche di ricerca, a seconda degli obiettivi specifici indagati, indirizzandosi verso ricerche multi-metodo in cui, anche attraverso un processo di triangolazione, dati qualitativi e quantitativi si arricchiscono reciprocamente. L’intento è quello di fornire analisi, che intrecciano evidenze scientifiche (EBE), evidenze pratiche (EBP) con principi e linee guida internazionali (OMS, UNESCO; EC; Global Education; Agenda 2030) rispetto ai processi di inclusione educativa, scolastica e sociale, di resilienza, di qualità di Vita (QdV) per contribuire a indirizzare le politiche, le culture e le prassi.
1-Pedagogia Speciale, Resilienza, Processi di Inclusione e Intersezioni
Responsabile scientifica: Elena Malaguti
Parole chiave: resilienza, approccio ecologico sociale
Una prima area si riferisce allo studio dei processi di resilienza intrecciando la dimensione della vulnerabilità umana, della pedagogia speciale e dei processi di inclusione educativa e sociale. Uno dei fondamenti epistemologici della pedagogia speciale, fin dalla sua origine, corrisponde a una tensione volta a costruire processi di umanizzazione. Questo campo di ricerca mira a descrivere indicatori per la definizione di un approccio ecologico sociale ed umano (individuale, di gruppo e organizzativo), secondo la prospettiva dell’inclusione, della sostenibilità e della qualità di vita (QdV ) in linea con direzioni intenzionali condotte da studiosi afferenti ad altre università in Italia e nel mondo. In particolare, l’obiettivo è quello di comprendere in che misura porre attenzione alla fragilità e ai processi di resilienza secondo un approccio ecologico, possa divenire fattore evolutivo e migliorativo dell’esperienza formativa indirizzando, dunque, positivamente il progetto di vita adulta e la qualità di vita. Inoltre, mira ad indagare il contributo che la resilienza in ambito educativo può apportare, per trovare modalità con cui accompagnare la vita e i processi di bambini e bambine, giovani, adulti e anziani, anche con disabilità o che vivono condizioni di marginalità, alta vulnerabilità sociale, economica e delle organizzazioni che se ne occupano.
Bibliografia essenziale
Canevaro A., Nascere Fragili, Processi educativi e pratiche di cura, edizioni EDB, 2015.
Canevaro A., Malaguti E., Inclusione ed educazione: sfide contemporanee nel dibattito intorno alla pedagogia speciale, Italian Journal of Special Education for Inclusion, 2, 2014, pp. 99-110.
Hungar M., Designing resilience research: Using multiple methods to investigate risk exposure, promotive and protective processes, and contextually relevant outcomes for children and youth, Child abuse & Neclet, 49, 2019, pp. 1-8.
Hungar M., The Social Ecology of Resilience A Handbook of Theory and Practice, Ney York, Springer, 2012.
Ionescu S. (2011), Traité de résilience assistée, Paris, Presses Universitaries de France.
Malaguti E., Dalla parte delle bambine e dei bambini, in: Sheppard Williams Barbara, Williams Heather, La saggezza dei bambini, Fano, Aras, 2022, pp. 9 - 18 [prefazione].
Malaguti E., Educarsi in tempi di crisi. Resilienza, pedagogia speciale, processi inclusivi e intersezioni, Aras Edizioni, 2020.
Malaguti E., Contesti educativi competenti. Bambini invisibili e violati, fra vulnerabilità e resilienza, in: Violenza assistita e percorsi d'aiuto per l'infanzia, Trento, Erickson, 2022, pp. 37-47.
Masten A.S., Monn A.R., Child and family resilience: A call for integrated science, practice, and professional training, Family Relations, 64, 2015, pp. 5-21.
Masten A.S., Narayan A.J., Child development in the context of disaster, war, and terrorism: Pathways of risk and resilience, Annual Review of Psychology, 63(1), 2012, pp. 227-257.
2-Neuroscienze, mediatori didattici e Universal Design for Learning per l’inclusione educativa
Responsabile scientifico: Elena Malaguti
Gruppo di ricerca: Elena Malaguti e Maria Antonietta Augenti
Parole chiave: Neuroscienze, Universal Design, didattiche multimodali
Il campo di ricerca, collegato ai processi di resilienza, si riferisce agli intrecci fra Neuroscienze (secondo un approccio fenomenologico), educazione inclusiva e didattiche multimodali (mediatori per l’apprendimento), seconda la prospettiva della progettazione universale (UDL). Questo approccio prevede di comprendere come sia possibile progettare contesti e curricoli inclusivi, efficaci per tutti gli studenti e le studentesse, anche con profili di funzionamento a sviluppo atipico.
Bibliografia essenziale
Demo H., Didattica aperta e inclusione. Principi, metodologie e strumenti per insegnanti della scuola primaria e secondaria, Erickson, 2017
Katz J., Teaching to Diversity: The Three-Block Model of Universal Design for Learning, Portage & Main Press, 2012.
Malaguti E., Augenti M.A., A complex idea of human Being : The contribution of neuroscience and ecological social and human approach in the construction of competent and inclusive educational context, «GIORNALE ITALIANO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE, SPORT E DIDATTICA INCLUSIVA», 2022, 6, pp. 1 – 14.
Malaguti E.; Augenti M.A., From the person to the learning environment, through an ecological social human approach. The IEP as a real planning tool to promote inclusive education through multiple pluralistic proposal, «Q-TIMES WEBMAGAZINE», 2022, 1, pp. 121 – 133
Meyer A., Rose D. H., Gordon D., Universal Design for Learning: Theory and Practice, Wakefield, MA, CAST Professional Publishing, 2014.
Savia G., Universal Design for Learning, La Progettazione Universale per l’Apprendimento per una didattica inclusiva, Erickson, 2016.
Strauss, S., Teaching as a natural cognitive ability: Implications for classroom practice and teacher education. In D. Pillemer & S. White (Eds.), Developmental psychology and social change. Cambridge, UK: Cambridge University Press, 2005.
3-Educazione Inclusiva, primissima e prima Infanzia e Indicatori di qualità
Responsabile scientifico: Elena Malaguti
Gruppo di ricerca: Elena Malaguti e Maria Antonietta Augenti
Parole chiave: Inclusive Early Childhood Education, Progettazione Universale, Progettazione individualizzata e sistemi integrati
La centralità dell’educazione inclusiva nel garantire l’effettivo e pieno diritto all’educazione per tutti, pilastro dello sviluppo e dell’inclusione sociale, è stata formalmente riconosciuta dalle Nazioni Unite tanto da essere inclusa come elemento fondante sull’educazione nell’ambito dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. L’intreccio fra progettualità (genitoriale e professionale), interventi educativi precoci, cure sanitarie, abilitative, riabilitative offre le migliori premesse per favorire la continuità del progetto educativo del bambino o bambina, della sua famiglia e porre solide basi per progettare il futuro (Convenzione ONU, 2006) e la qualità di vita delle persone con disabilità o che vivono condizioni di vulnerabilità sociale secondo una prospettiva partecipativa e inclusiva.
Questo campo di ricerca ha l’obiettivo di monitorare l’andamento dei Piani Educativi Individualizzati, risignificare le prassi e identificare indicatori di qualità, secondo la logica dell’Index for Inclusion, per la promozione di processi realmente inclusivi. Il fine è la promozione di azioni per la realizzazione di un piano per la messa a sistema dei servizi educativi per la prima infanzia, in rete con le famiglie, i servizi socio-sanitari dei territori, fondando le basi del progetto di Vita. Quest’area di ricerca si inserisce nella cornice dell’IECE (Inclusive Early Childhood Education) e segue un approccio evolutivo ecologico sociale in linea con le direzioni e ricerche europee contemporanee. Lo studio pone attenzione al ruolo dei contesti e degli adulti (educatori, insegnanti, genitori) nella costruzione di progetti educativi e nella messa a punto di mediatori per la promozione degli apprendimenti fin dalla primissima infanzia anche in presenza di sviluppi atipici, disturbi del neurosviluppo, disabilità complesse e rare.
Bibliografia essenziale
Booth T., Ainscow M. (2014), Nuovo Index per l’inclusione. Percorsi di apprendimento e partecipazione a scuola, Roma, Carocci, 2014.
Malaguti E., Contesti educativi inclusivi. Teorie e Pratiche per la prima infanzia, Roma, Carrocci, 2017.
Malaguti E., Dall’emergenza educativa all’agorà pedagogica: accompagnare la crescita secondo un approccio ecologico sociale ed umano, in: Pensare in Grande. L'educazione inclusiva per l'infanzia di oggi e di domani, Lecce, Pensa Mulimedia, 2022, pp. 91 – 102.
Malaguti E., L’éducation inclusive et la résilience. L’expérience italienne, in: Gauthier F. J., Gascon H., Ionescu C. J., Pratiques inclusives en déficience intellectuelle, Québec, Presses de l’Université du Québec, 2021, pp. 109 – 115.