L'equità nel diritto alla salute

Negli ultimi decenni le disuguaglianze sociali nella salute sono diventate un tema importante nella sanità pubblica, aprendo un dibattito sul fatto che - a fronte di un miglioramento generalizzato nella salute della popolazione - vi è una crescente iniquità in come essa è distribuita, con conseguenze negative sul piano etico, epidemiologico ed economico. Anche a livello territoriale la salute si distribuisce in modo disuguale, sia se si considerano aree diverse di una stessa città, sia se si confrontano diversi comuni e regioni tra loro. Nonostante le evidenze sul tema presenti in letteratura, sono pochi gli studi che in Italia mostrano la distribuzione dello stato di salute a livello cittadino, e che a partire da questo si fanno promotori di interventi di contrasto alle disuguaglianze e promozione dell’equità in salute.

Il progetto "L'equità nel diritto alla salute" è nato nel 2019 grazie a una collaborazione tra Università, Azienda USL, Comune e Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Orsola-Malpighi di Bologna, formalizzata in seno al Tavolo di Promozione della Salute tramite un’apposita convenzione e relativo co-finanziamento tra i quattro enti. Una prima fase progettuale, da cui scaturisce l’attuale ricerca e che è ricompresa in questo report, era stata svolta nel biennio 2017-19 grazie a una collaborazione non formalizzata tra il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL e l’associazione di promozione sociale Centro di Salute Internazionale e Interculturale (CSI-APS).

Obiettivi: 

  1. Descrivere le differenze negli esiti di salute (mortalità, morbosità) e nell’accesso ai servizi sociali e sanitari nelle diverse aree del Comune di Bologna, mettendole in relazione con gli indici territoriali di svantaggio demografico, sociale ed economico.

  2. Realizzare, nelle aree a maggiore svantaggio e peggiori condizioni di salute, un approfondimento mediante un’analisi quali-quantitativa volta a identificare gli specifici determinanti che agiscono a livello territoriale nello sviluppo delle disuguaglianze di salute.

  3. Individuare, di concerto con chi ha ruoli decisionali e la popolazione, proposte di politiche e interventi di contrasto alle disuguaglianze e di promozione dell’equità.

  4. Verificare la fattibilità, in termini di analisi costi-benefici, della raccolta e valutazione sistematica dei dati nell’ipotesi di attivare un monitoraggio nel tempo delle disuguaglianze a livello cittadino sia per valutare l’eventuale impatto delle politiche nazionali e locali sull’equità nella salute che per valutare gli esiti di specifici interventi, in particolari aree e gruppi di popolazione.

Il progetto ha previsto tre fasi, temporalmente sovrapposte e tra loro interdipendenti.

La prima fase rispondente agli obiettivi n. 1 e 4, è consistita in uno studio osservazionale sulla distribuzione di indicatori di esiti in salute e di accesso ai servizi nelle diverse aree statistiche della città di Bologna, messi in correlazione con indicatori demografici, sociali ed economici prodotti dal Comune di Bologna. I risultati hanno mostrato come anche nel contesto bolognese, caratterizzato da una capillare presenza di servizi e da un quadro di solidità istituzionale, il tema delle disuguaglianze in salute emerga come rilevante e prioritario da affrontare in un’ottica di equità.

Per meglio comprendere le specifiche dinamiche che, a livello territoriale, contribuiscono a minare la capacità di raggiungere una piena equità in salute, è stata avviata una seconda fase di stampo qualitativo, volta a indagare le modalità attraverso cui le disuguaglianze si riproducono localmente (obiettivo n. 2 di progetto). In particolare, le principali domande che hanno guidato la ricerca nei territori sono le seguenti:

  • Quali determinanti sociali intervengono a livello locale sulla salute e in che modo?
  • Come si configura il lavoro dei servizi e di altre realtà locali sul territorio?
  • Sono presenti dispositivi di partecipazione e coinvolgimento degli/lle abitanti? Quali e come funzionano?
  • Come è intervenuta la pandemia di Covid-19 nei territori e che impatto ha avuto sui bisogni delle persone e sul lavoro dei servizi?

La ricerca qualitativa ha portato a identificare, analizzare e descrivere i determinanti sociali coinvolti a livello territoriale nella genesi delle disuguaglianze in salute nelle aree della città che presentano maggiore vulnerabilità e/o peggiori esiti di salute e indicatori di accesso ai servizi, lavorando in sei aree cittadine identificate di concerto con i sei Quartieri (un’area per Quartiere). I determinanti presi in considerazione hanno riguardato anche alcune parti del sistema dei servizi sanitari e sociali, con particolare attenzione agli assi della prossimità, dell’integrazione e della partecipazione (elementi chiave dell’approccio di promozione della salute), come vedremo meglio più avanti.

Infine, la terza fase (obiettivo n. 3 di progetto) prevede la sperimentazione di azioni di promozione dell’equità in salute radicate nei risultati dello studio e concertate con i servizi territoriali e con chi ha ruoli decisionali a livello politico. Nel corso del 2022, tali azioni si sono svolte in tre delle sei aree coinvolte nella seconda fase progettuale (rispettivamente nei Quartieri Borgo Panigale-Reno, Navile e San Donato-San Vitale).

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