Negli ultimi anni, le scienze umane e sociali stanno finalmente adottando gli ultimi risultati dell’Intelligenza Artificiale (IA). L'ibridazione con la computer science e le STEM offrono un immenso orizzonte di applicazioni, in grado di affinare la sensibilità delle discipline umanistiche alla società, all'arte e alla realtà cognitiva dell'essere umano.
La storia dell'IA mostra la sua originalità nel rivisitare o innovare i tradizionali problemi ontologici, epistemologici e cognitivi (ad esempio il frame problem); dall’altra, i metodi computazionali nell'IA continuano a essere ispirati e ibridati dal pensiero umanistico (ex. i linguaggi di markup, le strutture di dati basate su schemi/frame, le ontologie, etc.). Queste ricerche hanno cominciato a produrre un tesoro di metodi innovativi capaci di migliorare la nostra descrizione, arricchimento e fruizione di mondi culturali, sociali e psicologici.
La Humanistic AI (HAI) è una nuova branca dell'IA volta a integrare metodi psicologici, sociali e computazionali in modo sistematico, al fine di riformulare sia lo studio della embodied mind umana e dei contesti sociali e culturali, nonché delle loro relazioni.
Le applicazioni delle tecniche di IA alle discipline umanistiche vanno dalla classificazione, esplorazione, gestione e conservazione del patrimonio culturale, archivi o materiali demo-etno-antropologici, allo sfruttamento di nuovi modelli (ex. knowledge graphs, deep learning) e piattaforme (ex. robotica sociale), spesso ispirati a modelli biologici: sistema nervoso centrale, sistema senso-motorio umano, etc.
Da un lato, la HAI sfrutta i vantaggi delle ibridazioni computazionali esistenti (ex. le tecnologie semantiche, le discipline umanistiche digitali, il data mining e la visualizzazione di dati sociali, l'apprendimento automatico su grandi archivi umanistici, datasets e corpora). D'altra parte, una caratteristica unica dell'HAI consiste nella sua capacità di suggerire analisi originali, alternative a quelle tradizionali (ad es. linguistica connessionista vs. simbolica). La HAI non si limita a dare nuove risposte a domande di ricerca tradizionali, ma consente di riformulare completamente quelle non più aggiornate. Senza perdere di vista il fattore umano e il contesto sociale, nuovi approcci (ecologici, evolutivi) si adattano allo studio della embodied cognition attenta agli aspetti culturali, insieme all'analisi della sua interazione con artefatti cognitivi in un determinato ambiente (ex. le “cultural affordances” e le prospettive evolutive sulle società umane).