Secondo una definizione condivisa a livello Europeo, lo stress lavorativo “è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro" (European Agency for Safety and Health at Work).
Lo stress correlato al lavoro può interessare potenzialmente ogni luogo di lavoro e ogni persona che lavora, in quanto causato da aspetti diversi strettamente connessi con l’organizzazione e l’ambiente di lavoro.
In Italia, l’art 28 del DLgs 81/2008 e s.m.i. stabilisce l’obbligo per il datore di lavoro di valutare e gestire il rischio da stress lavorativo al pari di tutti gli altri rischi per la salute e sicurezza, in recepimento dei contenuti dell’Accordo quadro europeo del 2004.
Poiché lo stress lavorativo può derivare da diversi fattori tra cui il contesto e il contenuto lavorativi, un piano di comunicazione inefficace e l’ambiente lavorativo, sono diverse le misure di prevenzione da mettere in campo. Tra le misure suggerite dalla letteratura e dall’INAIL e che l’Ateneo ha adottato ci sono: