Progetto di terza missione 2023/2024

LETTERATURA (e/nel/del) MONDO

Questo progetto di terza missione è finalizzato alla realizzazione di un programma di pubblico interesse in collaborazione con enti, istituzioni o associazioni del territorio per l’organizzazione di eventi presso i musei, i Dipartimenti o strutture esterne all’Ateneo al fine di fare rete e valorizzare il dialogo tra le competenze umanistiche e scientifiche del territorio. Le tematiche affrontate sono proposte in narrazioni dal/nel/sul mondo contemporaneo, per promuovere una riflessione sugli argomenti inscritti nei diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile, postulati dall’Agenda UNESCO 2030 (giustizia sociale, diversità, cambiamento climatico, parità di genere, istruzione di qualità, equo sviluppo, città sostenibili). In questo modo, si contribuisce ad una diffusione, attraverso un approccio innovativo alla letteratura, di una conoscenza più operativa e interattiva dell’Agenda UNESCO 2030. Con questi obiettivi, il progetto intende valorizzare gli studi letterari per innovare l’interazione tra “troubleshooting” e “problemsolving”. Così, gli studi letterari diventano capaci di affrontare tematiche complesse da prospettive diverse, eterogenee e, spesso, contrapposte. L’innovatività di questo progetto, consiste nell’apertura al confronto con specialisti di discipline non umanistiche su testi letterari recenti e recentissimi, per creare un alfabeto culturale condiviso. Ogni incontro prevede la presenza di docenti del CLOPEx/LILEC e di docenti di area tecno-scientifica, che si confrontano a partire dalla presentazione di un testo letterario, la cui trama prende in considerazione temi “caldi”. Aggregando tre dipartimenti dell’Alma Mater (Informatica - Scienza e Ingegneria — DISI, Fisica e Astronomia “Augusto Righi” — DIFA), si sottolinea la necessità di collaborare per trovare nuove forme di dialogo. Per l’edizione 2023, gli studenti, in seguito ad un primo percorso teorico utile ad inquadrare la World Literature nelle sue declinazioni storico-letterarie e nelle sue potenzialità civiche, potranno maturare un’esperienza operativa. Per il primo ciclo, questi i primi obiettivi su cui si dialogherà:

  • Obiettivo 3 - salute e benessere;
  • Obiettivo 4 - istruzione di qualità;
  • Obiettivo 5 - parità di genere; 
  • Obiettivo 10 - ridurre le disuguaglianze;
  • Obiettivo 11 - città e comunità sostenibili;
  • Obiettivo 17 - partnership per gli obiettivi.      

Svolgimento del progetto

Il progetto è iniziato con una parte seminariale con gli studenti per iniziare a introdurre un percorso di riflessione critica sul concetto oggi alquanto usato e discusso di World Literature, al fine di potersi valere delle proprie conoscenze per una promozione e diffusione della cultura letteraria sul territorio. Il seminario si è tenuto tra novembre e dicembre 2023 e ha previsto una prima parte teorica che prevedeva un coordinamento generale, con cicli di lezioni tenute da diversi docenti per valorizzare la pluralità di approcci alla World Literature e alla funzione della stessa nella realtà interconnessa. A questa ha fatto seguito una seconda parte professionalizzante riguardante l’organizzazione di incontri culturali nell’ambito del progetto di terza missione “LETTERATURA (e/nel/del) MONDO coordinato dal CLOPEx, finalizzato a realizzare un programma di pubblico interesse basato su molteplici collaborazioni esterne all'ambiente universitario al fine di fare rete e valorizzare il dialogo tra le competenze umanistiche e scientifiche del territorio. Per il programma dettagliato sul seminario è possibile visitare la pagina web Comunicare la World Literature 

Studenti che hanno presentato il progetto
Martina Biagi, Joel Dhima Flahert, Giovanni Redigolo

Progetti degli studenti 

 

Pedro Lemebel, Folle Affanno - Le cronache del contagio, (Edicola Ediciones, 2022).

Il libro è stato pubblicato postumo nel 2022 dalla casa editrice Edicola Ediciones: si tratta di una raccolta di testi dell'autore sul tema dell'AIDS e, in particolare, sul modo in cui le persone omosessuali e transessuali hanno vissuto, e subito, il regime dittatoriale di Pinochet tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, oltre alle stigmatizzazioni da parte della popolazione cilena. 

 

Obiettivi Agenda UNESCO 2030 affrontati:

  • 3 -  salute e benessere;
  • 5 - parità di genere;
  • 10 - ridurre le diseguaglianze;
  • 16 - pace, giustizia e istituzioni solide.

 

 

Studenti che hanno presentato il progetto
Noemi Rubini, Aurora Ronsisvalle, Alexandra Seregina

Gloria Anzaldúa, La Frontera. Terre di confine (Edizioni Black Coffee, 2022 – Nuova traduzione/edizione)

 Texana, docente di Chicano Studies, Feminist Studies e scrittura creativa, e attivista del movimento per i diritti dei lavoratori agricoli migranti, Gloria Anzaldúa ha dato grande impulso alla letteratura e alla coscienza chicana, ponendo al centro del dibattito politico ed estetico la questione della frontiera e le sue implicazioni culturali. In Terre di confine / La Frontera si mescolano diversi stili di scrittura, storia e mito, spagnolo e inglese, esperienze personali e poesia. È così che Anzaldúa sceglie di introdurci in uno spazio fronterizo, un luogo di passaggio, contraddizioni e conflitti. Un luogo che è altro da tutto ed è altro ancora. Questo luogo geografico è la frontiera tra Messico e Stati Uniti.

Terre di confine torna in libreria in una nuova traduzione di Paola Zaccaria, grande studiosa dell’opera di Anzaldúa. Nel testo originale le parti in spagnolo non sono tradotte, e così si è deciso di fare anche in questa edizione per esporre chi legge direttamente all’esperienza del bilinguismo e alla fatica di capire poco o di non capire affatto una lingua o una tradizione 'altra'.

 

Obiettivi Agenda UNESCO 2030 affrontati:

  • 5 - uguaglianza di genere;
  • 10 - ridurre le disuguaglianze;
  • 16 - pace, giustizia e istituzioni forti;
  • 17 - partnership per gli obiettivi.

Caleb Azumah Nelson, Mare Aperto, (Blu Atlantide, 2021)

 Un ragazzo e una ragazza si incontrano a una festa in un pub nel sudest di Londra. Entrambi sono aspiranti artisti, lui un fotografo, lei una ballerina, entrambi sono di colore ed entrambi rimangono folgorati l’uno dall’altra. Fin da subito sembrano destinati a stare insieme, ma lei è fidanzata con un amico di lui e quando i due si lasciano, e finalmente la loro storia può iniziare davvero, qualcosa più grande si frappone al desiderio e li porta a mettere di nuovo in discussione tutto, fino a rischiare di perdersi per sempre o forse no…

 

Lao She, Il ragazzo del risciò (Mondadori, 2019)

 “Capolavoro della letteratura cinese del Novecento, Il ragazzo del risciò è un romanzo struggente, fitto di vita, colore, personaggi, che con estrema finezza sa indagare i pensieri, i sogni, i sentimenti del suo protagonista.

La Pechino dei primi anni Trenta, con l'invasione giapponese che incombe, fa da sfondo alle vicende di Xiangzi, un giovane venuto dalla campagna che lavora come tiratore di risciò. La parabola della sua vita incarna alla perfezione questo momento incerto e confuso della storia della capitale, spossessata eppure magnifica; ma le vicissitudini della città imperiale non sembrano incidere più di tanto sulla vita dei personaggi, diseredati, povera gente senza nome, come lo stesso protagonista, che di suo ha solo il soprannome "Cammello". Ingenuo, onesto, gran lavoratore, uomo di pochissime parole ma di fervidi pensieri, Xiangzi rincorre la fortuna. Ma nonostante il nome, che significa "Fortunato", la sorte non gli sarà amica: la volontà di migliorare se stesso e il proprio stato, che lo percorre come una febbre in tutta la prima parte del romanzo, lo condurrà all'ineluttabile sconfitta.”

NoViolet Bulawayo, Gloria (La Nave di Teseo, 2023)

 “Ispirato alla caduta di Robert Mugabe, presidente per quasi quattro decenni dello Zimbabwe e deposto da un colpo di stato, Gloria è un romanzo in cui l’ironia e la satira si mescolano con una lucida visione della politica, delle debolezze e delle passioni umane.

Tanto tempo fa a Jidada, un paese non troppo lontano, viveva tranquillo e piuttosto soddisfatto un popolo composto da animali. Quando, però, come nel resto dell’Africa, i colonizzatori europei imposero un regime duro e sanguinario, gli abitanti di Jidada intrapresero una lunga lotta di liberazione. La speranza della libertà giunse sotto forma di un carismatico cavallo che, ottenuta l’indipendenza dagli stranieri, divenne il leader dello stato. E tale è rimasto per quarant’anni finché, mentre beveva il tè, Vecchio Cavallo, così era chiamato, viene spodestato da un colpo di stato che promette libertà e giustizia sociale. Ma, il nuovo governo si dimostra ben presto molto simile al precedente, tradendo le aspettative di diritti civili e democrazia. Gli animali di Jidada, animati dalla delusione e dalla rabbia, dovranno così affrontare il terrore del regime e lottare per la loro libertà. Ispirato alla caduta di Robert Mugabe, presidente per quasi quattro decenni dello Zimbabwe e deposto da un colpo di stato, Gloria è un romanzo in cui l’ironia e la satira si mescolano con una lucida visione della politica, delle debolezze e delle passioni umane. Nelle azioni, negli sguardi e nelle parole degli animali protagonisti di questa storia possiamo riconoscere non solo le tragedie e le speranze dell’Africa, ma anche le paure, gli errori, il coraggio e i sogni di noi esseri umani.”

Pajtim Statovci,  Gli Invisibili (Sellerio Editore, 2019)

 Si innamorano già dal primo incontro, seduti al tavolino di un bar. Arsim è albanese, Miloš serbo, vivono a Pristina, in Kosovo, a metà degli anni Novanta, studiano all'università. Per entrambi la cultura di provenienza rifiuta le relazioni tra uomini. Eppure la loro storia sembra perfetta, l'anima e il corpo, lo spirito e la carne, Romeo ha trovato Romeo. Anche se Arsim è sposato, a seguito di un matrimonio combinato voluto dai genitori. Di lì a qualche mese la guerra sconvolgerà le loro vite, serbi contro albanesi, milioni di profughi, una ferocia efferata che scatena il terribile naufragio di una nazione. Arsim e Miloš avevano un sogno, e quel sogno è impossibile. Arsim partirà con la famiglia verso un paese straniero, Miloš si arruolerà come medico, vivrà in pieno la disumanità

 

Yamen Manai, Bell'Abisso (Edizioni e/o, 2023).

“Tornavo da scuola quando ho incontrato Bella per la prima volta. Avrò avuto dodici anni. Un pomeriggio uggioso di novembre. Io un ragazzino triste, gracile, una faccia da schiaffi, testa bassa, la paura nella pancia e, ogni tanto, la voglia di farla finita. Difficile immaginare cosa prova un bambino quando deve farsi ancora più piccolo di quello che è, quando non può sbagliare, quando ogni suo passo falso assume la gravità di un’apocalisse. Ma sentendola, quel giorno, ho sollevato il mento”.

Yamen Manai ci racconta con passione il crudele risveglio al mondo di un adolescente che si ribella alle ingiustizie. Fortunatamente, ha Bella. Tra loro, un amore incondizionato e l’esperienza del disprezzo in una società che ripudia i più deboli, che vengono soppressi “affinché la rabbia non infetti la popolazione”. Ma la rabbia è già lì.

Lilia Hassaine, Sole amaro (Edizioni e/o, 2023)

“1959. Said lascia l’Algeria per andare a lavorare in una fabbrica di automobili in Francia. Dopo diversi anni, riesce a portare anche la sua famiglia – la moglie Naja e i loro tre figli – nella regione parigina. Ma Naja rimane incinta di due gemelli, mentre le loro condizioni di vita a malapena consentono di accogliere una bocca in più da sfamare... Dall’età d’oro delle case popolari al loro progressivo abbandono, questo intenso romanzo racconta il peso di una menzogna per tre generazioni, tra Algeria e Francia.”

 

Hassan Blasim , Allah 99 (Utopia Edizioni, 2021)

 Hassan, scrittore iracheno rifugiatosi in Finlandia, è un uomo dissoluto e cinico che ha consacrato la vita all'alcol e al sesso occasionale. Il suo blog si chiama Allah 99, un chiaro riferimento al numero dei nomi che il Corano attribuisce alla divinità islamica. Nel blog Hassan sta raccogliendo novantanove interviste a persone segnate dalla violenza del terrorismo, dalla guerra civile e dall'emigrazione clandestina. Dalla giovane dottoressa irachena che, dopo aver assistito all'uccisione del marito per mano dei terroristi dell'ISIS, abbandona il lavoro in ospedale e si trasferisce a Berlino per dedicarsi alla musica techno, al panettiere di Baghdad che si mette a realizzare maschere in silicone per le vittime di attentati terroristici, riproducendo i lineamenti dei visi deturpati dalle esplosioni, fino al giovane afghano che vive in Svezia e diventa un fanatico del jihad. Storie di migrazione clandestina, di razzismo, di attentati, di sesso, vita notturna e sbornie nei bar di Helsinki, di ordinaria vita irachena durante gli anni dell'embargo economico e dopo la caduta di Saddam Hussein. Alle interviste di Allah 99 si intreccia la corrispondenza epistolare che un'enigmatica traduttrice, impegnata nella cura delle opere di Cioran, intrattiene con Hassan. Le lettere veicolano profonde riflessioni di natura filosofica sulla vita e la morte, l'arte, la letteratura e un Iraq devastato dal fanatismo e dalle lotte intestine.

 

 

Bay Mademba, Il mio viaggio della speranza: dal Senegal all'Italia in cerca di fortuna (Bandecchi & Vivaldi, 2006,)

 "Il mio viaggio della speranza", scritto da Bay Mademba, è il racconto di un viaggio pieno di speranze tradite, fatiche e soprusi, ma anche persone straordinarie. É il racconto dell'inseguimento di un sogno, del superamento degli ostacoli, delle delusioni e delle sorprese che questo inseguimento ha provocato.

Yewande Omotoso, Un lutto insolito (66th and 2nd, 2022,)

 Yinka muore a soli 24 anni, “per sua mano”, come viene riferito alla madre Mojisola, al telefono, da parte del poliziotto che si occupa del caso. Cosa sa Mojisola di quella figlia bellissima, di una magrezza feroce, con cui ormai non ha più contatti? Per rispondere a questa domanda, Mojisola si trasferisce da Città del Capo a Johannesburg, nell’appartamento della figlia Yinka. Dorme nel suo letto, sfoglia i suoi disegni, usa i suoi oggetti personali. A poco a poco, rimettendone in scena la vita, emergono frammenti: le persone, i segreti, le abitudini. Mojisola intraprende una rielaborazione performativa e quasi rituale del lutto, per provare a tenere insieme pezzi di dolore e senso di colpa materno. Attraverso questo percorso, Mojisola troverà anche una nuova consapevolezza di sé, riscoprendosi come donna oltre al ruolo di madre e moglie che ha interpretato alla perfezione per anni.