Vittime ideali e vittime reali. Discorso politico e narrazioni mediatiche nelle società contemporanee. a cura di Susanna Vezzadini
Dopo secoli di oblio le vittime di reato, violenze e abusi hanno ricevuto, in tempi recenti, una nuova attenzione: le loro storie sono al centro delle cronache giudiziarie divenendo rilevanti nel discorso pubblico, dando origine a una straordinaria circolarità fra narrazione mediatica, interessi politici, finalità del sistema di giustizia e curiosità dell’opinione pubblica. Un cambiamento importante, che tuttavia non riguarda tutti coloro che subiscono ingiustizie, violazioni, reati. Al contrario vi sono soggetti ai quali lo status di vittima – fondamentale per il riconoscimento dei diritti violati e il loro ripristino – è attribuito con ritardo o persino negato in quanto ritenuti “non del tutto meritevoli”. Il volume si interroga sulle ragioni e sui meccanismi alla base di tale disconoscimento, evidenziando il ruolo delle dinamiche sociali e dei rapporti di potere nelle società contemporanee. La nozione di “vittima ideale”, destinataria di compassione e comprensione, diviene allora fondamentale, contrapposta alla miriade di vittime reali, destinate invece a rimanere invisibili poiché considerate prive dei requisiti indispensabili per aspirare al pieno riconoscimento istituzionale e collettivo. Il volume, anche attraverso l’analisi di alcuni casi studio, apre alla realizzazione di una Public Victimology (o vittimologia pubblica) che promuova un discorso approfondito e serio sui processi di vittimizzazione e le loro implicazioni, così da favorire l’emergere di un’autentica attenzione per tutte le vittime e di una sensibilità rispettosa verso la condizione di chi soffre.