Progetto PRIN 2022. Il progetto IPAD è sviluppato da un consorzio di quattro università: Università di Napoli (Principal Investigator: Marco Valbruzzi), Università di Bologna (Responsabile unità locale: Paola Bordandini), Università di Cagliari (Responsabile unità locale: Stefano Rombi), Università di Torino (Responsabile unità locale: Antonella Seddone).
Abstract generale del progetto
Il progetto studia la digitalizzazione dei partiti politici italiani, analizzando l’impatto che strumenti digitali come blog, social media, app e siti web interattivi hanno avuto sulle strutture organizzative e sulle funzioni dei partiti. La ricerca prende in esame cinque principali formazioni politiche: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
Attraverso un’analisi sistematica e comparata a livello subnazionale, l’obiettivo è comprendere se la digitalizzazione favorisca processi interni più aperti e democratici, rafforzando il legame tra partiti e società, oppure se produca dinamiche plebiscitarie e top-down, con conseguenze di frammentazione e apatia.
Il progetto IPAD (Italian PArties Digitalization) analizza i processi di digitalizzazione all’interno dei partiti politici italiani. La diffusione dei media digitali – blog, piattaforme social, applicazioni mobili e siti web interattivi – ha favorito sia l’emergere del cosiddetto partito digitale, incarnato dal Movimento 5 Stelle, sia la progressiva digitalizzazione dei partiti tradizionali. Integrando i filoni di ricerca sulla comunicazione politica e sull’organizzazione dei partiti, il progetto intende colmare una lacuna nella letteratura, portando la dimensione digitale al centro dell’analisi delle organizzazioni partitiche. Attraverso dati raccolti a livello nazionale e subnazionale, IPAD mira a offrire una comprensione approfondita degli effetti della digitalizzazione sull’organizzazione interna e sulle funzioni dei partiti. L’analisi si concentra in particolare su cinque attori principali: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
La domanda di ricerca di fondo è se la digitalizzazione contribuisca a rilanciare la partecipazione attraverso processi intra-partitici più aperti e democratici – rafforzando così i fragili legami tra partiti e società – oppure se alimenti dinamiche plebiscitarie di tipo top-down, favorendo frammentazione e apatia piuttosto che mobilitazione collettiva.
FOCUS DELL’UNITÀ DI BOLOGNA
Coordinamento scientifico della ricerca: Paola Bordandini, Piero Ignazi, Luca Pinto
Altri componenti: Anna Napoletano (post-doc), Giulio Bricoli (tutor)
Il gruppo IPAD dell’Università di Bologna si concentra sull’analisi del ruolo della digitalizzazione nel ridefinire alcuni aspetti cruciali dell’organizzazione di partito. In particolare, l’attenzione è rivolta a:
- il rapporto tra centro e periferia;
- il rapporto tra rappresentanti eletti, quadri intermedi e iscritti;
- il rapporto tra organizzazioni di base e territorio;
- il ruolo degli strumenti digitali nelle organizzazioni giovanili di partito (attività di membership, discussioni online, reclutamento).
L’obiettivo è dunque analizzare come la digitalizzazione incida sui meccanismi di coordinamento interno ai partiti, esplorando al contempo il ruolo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale nelle dinamiche di autorità, controllo e circolazione delle informazioni.
Metodologia
L’approccio adottato è di tipo qualitativo: sono state realizzate oltre 70 interviste semi-strutturate a dirigenti locali, provinciali, regionali e nazionali di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, in Emilia-Romagna, Piemonte, Sardegna e Campania. L’analisi dei dati, condotta attraverso “Qualtrics”, è tuttora in cors
Parole chiave: digitalizzazione, partiti politici, organizzazione di partito, partecipazione, partiti digitali, ideologia digitale, democrazia intra-partitica.
Durata del progetto: 2023 – 2026