Rassegna cinematografica
Verso l’orizzonte del nuovo cinema argentino: lo scenario sociale dietro/dentro lo schermo
PREMESSA
Il progetto prende le mosse dalla concezione aristotelica della tragedia. Tragedia intesa come la mimesi di una prassi per produrre una catarsi, vale a dire, la rappresentazione attraverso gli attori di un’esperienza umana sostanziale (prassi), allo scopo di generare negli spettatori un processo di purificazione o elaborazione dei suoi conflitti (catarsi).
L’ipotesi di partenza, quindi, è individuare la funzione catartica nell’arte cinematografica e verificare come le radici teatrali si mantengano vive nella nuova cinematografica argentina. Se questa ipotesi è veritiera, la visione dei film selezionati calerà lo spettatore nella dimensione personale e sociale dei conflitti della contemporaneità, favorendone la profonda comprensione.
OBIETTIVI
Il presente progetto intende aprire una finestra sulla feconda cinematografia argentina attuale con titoli di prima scelta, premiati a livello internazionale. I dati forniti dall’Associazione per la Promozione della Cultura Latino Americana in Italia (Apclai) indicano che la produzione annuale di film si aggira intorno ai 180 titoli, ovvero il doppio di quelli italiani. Si è scelto di focalizzare l’attenzione su quei film che trattano tematiche legate all’interazione tra lo spazio (interiore, urbano, geografico) e l’azione drammaturgica intesa in termini aristotelici.
Perché il cinema argentino? Perché il suo tratto distintivo è l’indagine nella dimensione psicologica ed esistenziale dell’individuo, attraverso l’immagine filmica con uno stile graffiante e originale. Un cinema molto moderno, ma profondamente ancorato alle radici classiche del teatro. Recuperare queste radici classiche produce nello spettatore un movimento interiore in virtù di un’esperienza autentica. Il cinema così inteso non è simulazione, ma azione e va al di là dello schermo, creando un rapporto etnoempatico con l’alterità culturale. Lo spazio altrui, la voce altrui e la lingua altrui sono il punto di partenza per un viaggio mentale che allarga gli orizzonti dell’io, dove il conflitto drammatico e la condizione esistenziale dell’altro, incarnati nel corpo dell’attore, entrano in risonanza con il vissuto dello spettatore tracciando una nuova geografia sentimentale ed emozionale.
Questo progetto, inoltre, intende recuperare la originaria fruizione filmica, vale a dire, ritrovare la dimensione collettiva in una visione condivisa dell’opera, nell’hic et nunc del buio della sala cinematografica. L’unità spazio-temporale, postulata da Aristotele, riacquista vigore e supera l’attuale tendenza dominante di una visione consumata in modo casuale e frammentato, alimentando un vero e proprio convivio cinematografico.
La rassegna è rivolta non solo alla popolazione studentesca universitaria, ma anche a tutta la città di Forlì e al suo territorio.
Il progetto si avvale della collaborazione del dott. Rodrigo Díaz, presidente dell’Apclai, consulente per la cinematografia latinoamericana di numerosi festival cinematografici italiani e stranieri (Biennale di Venezia, Cinema indipendente di Torino, Festival del film Locarno, ecc.) e direttore del Festival del cinema latinoamericano di Trieste.
ALTRI ELEMENTI RITENUTI UTILI A UNA VALUTAZIONE DI MERITO DEL PROGETTO
Lo sviluppo della competenza etnoempatica tra le nuove generazioni, attraverso il mezzo cinematografico, favorisce l’apertura di un nuovo orizzonte mentale e incrementa l’interesse verso la lingua e la cultura altrui. Nel caso specifico, la nuova cinematografia argentina può fungere da volano per la scoperta di un intero continente e la riscoperta dei legami che uniscono l’Italia e l’Argentina. Inoltre, può aprire un corridoio produttivo, creando una sinergia tra le realtà economiche locali e le realtà d’oltre oceano.
L’intera cittadinanza, in particolare la popolazione studentesca universitaria e degli istituti superiori, grazie a questa iniziativa, avrà la possibilità di immergersi in una cultura che i mezzi di comunicazione di massa non mettono in prima pagina. Il Campus di Forlì si offre come ponte culturale in virtù di un’attività di mediazione linguistico-culturale in tutte le sue declinazioni.