Nel contesto di queste considerazioni si comprende appieno la presenza, nel Centro studi di Medical Humanities (CMH), del Gruppo Scienze Umane e Salute, prima afferente al CIRSFID della Prof.ssa Carla Faralli e ora confluito nel CMH. Nella direzione del Gruppo Scienze Umane e Salute, quest’ultima viene intesa come dimensione interdisciplinare e quale condizione clinica e insieme esistenziale, colta nelle sue forme di garanzia e di tutela (in linea, peraltro, con la definizione di salute offerta dall’OMS, dov’essa è concepita come «stato completo di benessere fisico, mentale e sociale», non semplicemente come «assenza di malattia o infermità»). La salute, via via, sempre più appare come l’esito del modo, interdisciplinare e perciò dialettico, con il quale essa viene intesa e affrontata, da una spècola che è insieme epistemologica, etica, sociologica, antropologica e filosofico-giuridica. Questa prospettiva, come è agevole intuire, induce a una radicale revisione delle discipline stesse che si impegnano a promuovere la conoscenza della salute, esito composito e multiforme di una integrazione dei saperi e delle competenze posta al servizio della persona e, più in generale, dei cittadini.