Data:
Luogo: Aula Magna di Santa Lucia, via Castiglione 36 (Bologna)
Tipo: Il maggio dei Classici
La parola oggi non ci è amica: inghiottita dalla imperante legge della velocità, essa è ridotta a vocabolo, slogan, merce. Ma se il nostro tempo appartiene ormai ai padroni del linguaggio, noi dobbiamo riappropriarci di parole espropriate: noi dobbiamo tornare a essere cittadini del linguaggio.
Nel segno della parola risuonano le voci degli autori greci, latini, giudaico-cristiani che ci orientano nell’impero retorico del nostro presente.
La parola che strega, che inganna, che offende: ma che sa anche nominare il vero, elevare gli animi, lenire il dolore.
I classici – i nostri contemporanei – possono farci il dono di un nuovo linguaggio: della riconciliazione tra l’eloquenza e la sapienza, tra il dire e il parlare, tra il suono e il significato delle parole. Quello di essere filologi – amici delle parole – non deve essere privilegio di pochi, bensì diritto e impegno di ogni uomo.
Giovedì 6 maggio ore 21.00
Dissimulatio. Pagani e cristiani: la disputa sulla tolleranza
Lezione di Massimo Cacciari e Ivano Dionigi
Simmaco e Ambrogio, L’altare della Vittoria
Versione scenica e interpretazione di Carlo Rivolta
Giovedì 13 maggio ore 21.00
Dictis non armis. L'arma della parola
Lezione di Daniele Del Giudice
Letture da Teognide, Gorgia, Lucrezio, Virgilio, Agostino, Marziano Capella
Interpretazione di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni
Regia di Claudio Longhi
Giovedì 20 maggio ore 21.00
Superior stabat. Retorica del lupo e dell'agnello
Lezione di Umberto Eco
Letture da Tucidide, Platone, Cicerone, Fedro, Tacito
Interpretazione di Monica Guerritore e Massimo Popolizio
Regia di Claudio Longhi
Giovedì 3 giugno ore 21.00
In principio erat Verbum. La Parola, le parole
Lezione di Gianfranco Ravasi
Letture da Genesi, Salmi, Luca, Giovanni, Giacomo
Interpretazione di Roberto Herlitzka
Regia di Claudio Longhi