Data:
Luogo: Aula Magna di Santa Lucia, via Castiglione 36 (Bologna)
Tipo: Il maggio dei Classici
Madre: parola meravigliosa e terribile, consolatoria e incombente, familiare e estranea. Figura invocata e maledetta, generosa e possessiva, necessaria e rischiosa.
Un'identica legge, femminile e materna, fin dalle origini regola il cosmo e i viventi. Un archetipo che si incarna in un vasto olimpo di divinità femminili della terra, della fertilità e dell'amore che popolarono le rive del Mediteranneo sotto nomi diversi: Cibele e Rea in area anatolica, Gaia in Grecia, Magna Mater a Roma.
Dalla madre degli dèi alla madre di Dio.
Analogie e interferenze tra il culto della Vergine Maria e quello delle dee madri pagane sono innegabili, ma altrettanto innegabili sono i tratti nuovi di Maria. Ella infatti è al contempo figlia del Suo Figlio e Madre di Dio: "luogo di Colui che non ha luogo".
Da presenza protettiva e benevola, la madre può farsi ombra minacciosa e distruttiva, quando, domina e non più genetrix, annienta l'identità del figlio e, come Medea, compie qualcosa di inaudito: l'uccisione dei figli. Un crimine inferto e al contempo subito.
Giovedì 10 maggio ore 21.00
Mater terra
Lezione di Massimo Cacciari e Cornelia Isler-Kerényi
Letture da Esiodo, Lucrezio, Virgilio, Seneca, Goethe, Nietzsche, Schmitt
Interpretazione di Monica Guerritore e Roberto Herlitzka
Regia di Claudio Longhi
Giovedì 17 maggio ore 21.00
Mater domina
Lezione di Simona Argentieri e Edoardo Sanguineti
Letture da Sofocle, Catullo, Freud, Cocteau
Interpretazione di Massimo Popolizio e Elisabetta Pozzi
Regia di Claudio Longhi
Giovedì 24 maggio ore 21.00
Mater virgo
Lezione di Enzo Bianchi
Letture da Simonide, Proverbi, Lucrezio, Vangelo di Luca, Apuleio, Inno Akathistos, Dante, Teresa del Bambin Gesù, Turoldo
Interpretazione di Gian Carlo Dettori e Franca Nuti
Regia di Claudio Longhi
Giovedì 31 maggio 2007 ore 21.00
Mater terribilis
Lezione di Ivano Dionigi
Letture da Euripide, Medea
Interpretazione di Mariangela Melato, Giovanna Guida, Ugo Maria Morosi, Simone Toni, Barbara Valmorin
Regia di Claudio Longhi