Mors. Finis an transitus? I Classici - V edizione

  • Data:

    04 GENNAIO
    -
    25 GENNAIO 2006
     
  • Luogo: Aula Magna di Santa Lucia, via Castiglione 36 (Bologna

  • Tipo: Il maggio dei Classici

locandina

Una lunga riflessione sulla morte attraversa il pensiero antico, nella misura in cui esso non cessa di essere riflessione sull’uomo: il "mortale che dura un giorno" in opposizione agli "dei immortali che vivono per sempre".

Alla domanda "cos'è la morte?", Seneca risponde con la rigida alternativa "o fine o passaggio" (aut finis aut transitus), codificando due concezioni contrapposte: quella materialistica, per cui la morte è finis, e quella spiritualistica, per cui la morte è transitus.

La riflessione classica e giudaico-cristiana, oltre a conoscere molteplici spiegazioni della morte, elabora anche vie d'uscita e strategie di superamento da proiettare non solo nell'aldilà ma anche nell'aldiquà.

Piu che un inizio e una fine, un prima e un poi, un qui e un altrove, vita e morte appaiono – tanto agli antichi quanto ai moderni – una dualità costitutiva: nel segno della coabitazione e quasi della consustanzialita.

Giovedì 4 maggio ore 21.00

Cotidie morimur. Vivere per la morte
Lezione di Massimo Cacciari e Ivano Dionigi
Letture da Pindaro, Platone, Epicuro, Lucrezio, Seneca
Interpretazione Sandro Lombardi e Galatea Ranzi
Regia di Claudio Longhi


Giovedì 11 maggio ore 21.00

Nascentes morimur. Nascere, morire
Lezione di Silvia Vegetti Finzi e Alberto Malliani
Letture da Mimnermo, Empedocle, Sofocle, Platone, Seneca, Plinio, Marco Aurelio, Agostino
Interpretazione Anna Bonaiuto e Maurizio Donadoni
Regia di Claudio Longhi


Giovedì 18 maggio ore 21.00

Ubi est mors victoria tua? La morte della morte
Lezione di Gianfranco Ravasi
Letture da Antico e Nuovo Testamento
Interpretazione Gian Carlo Dettori e Franca Nuti
Regia di Claudio Longhi


Giovedì 25 maggio ore 21.00

L'albero, prima immobile, muore e diventa mobile
Dialogo con Alessandro Bergonzoni
Letture da Omero, Euripide, Leonida, Catullo, Virgilio, Seneca, Agostino
Interpretazione Lino Guanciale e Simone Toni
Regia di Claudio Longhi