Giustizia. I Classici - XIX edizione

Ciclo audiovisivo di lezioni e letture classiche, a cura del Centro Studi "La permanenza del classico"

  • Data:

    01 APRILE
    -
    06 APRILE 2021
     
  • Luogo: Online, sui canali ufficiali di Ateneo

La Giustizia, Dike, come la chiamavano i Greci, figlia di Zeus e Themis, dopo Omero appare non più come una divinità ma come una forza umana e un’esigenza civile nel segno dell’uguaglianza. La giustizia si traduce e si realizza tramite la legge scritta (nomos): quella legge scritta che sarà alla base dell’azione di Solone (VII – VI sec. a. C.), il legislatore greco per eccellenza. Per indicare il legame tra giustizia (dike) e legge (nomos), i Greci creeranno la parola isonomia (isos e nomos), “parità di diritti e di doveri”: un principio che, nel segno dell’equilibrio e dell’armonia, regolamenta ogni sfera e dimensione: la politica, l’universo e la stessa salute dell’individuo. Ma quel connubio a un certo punto s’infrange: la legge fatica a contenere tutta la potenza e potenzialità della giustizia, e nomos e dike si separano. Non si parlerà più di kosmos, di ordine che ispira la legge, ma di kratos, della forza che detta la legge, della legge del più forte.

Roma ci mostra l’altra faccia della giustizia, del diritto e della legge. Rispetto alla Grecia, colpiscono due fenomeni: il carattere formale del diritto e la saldatura tra diritto e potere. A differenza di quello greco – caratterizzato dall’opera di singoli legislatori mitico-storici (Dracone, Licurgo, Solone, Pericle) e affidato prevalentemente a testi poetici, letterari e filosofici – il diritto romano fu creazione collettiva e continua (opus commune et perenne, anzi perpetuum) che affondava le radici nella tradizione e nei mores dei padri.

Il cristianesimo proclamerà non più la sovranità della legge della città né quella della legge di natura, ma di una nuova legge, di un nuovo nomos che supera e perfeziona l’antico. È il nomos dell’amore che, segnando una cesura con la legge di Mosé, arriva a imporre l’amore per lo stesso nemico: “Avete udito che vi è stato detto: ‘amerai il prossimo tuo come te stesso e avrai in odio il tuo nemico’. Ma io vi dico amate i vostri nemici”. Oltre la legge, oltre il diritto, oltre la giustizia, siamo alla fratellanza. Un messaggio proprio non solo dell’annuncio cristiano ma adottato anche della ragione illuministica.

Oggi, giustizia e politica, più che comporsi od opporsi, sembrano accomunate da un medesimo destino: la loro eclissi. Da un lato vediamo che la legge ha sostituito il diritto, che la giustizia è ridotta a legittimità o addirittura a legalità, e che la legislazione ha invaso tutti gli ambiti della vita dell’individuo. Privi di punti di vista certi e condivisi, sommersi e frastornati da migliaia di leggi, rischiamo il proverbiale summum ius, summa iniuria (“sommo diritto, sommo torto”).

 

giovedì 1 aprile 2021, a partire dalle 8:30

I VOLTI DELLA GIUSTIZIA
Massimo Cacciari
Letture da: Pindaro, Pitiche
Platone, Repubblica
Aulo Gellio, Notti Attiche
Dante, Paradiso
Leibniz, Scritti politici e di diritto naturale
Interpretazione di Elisabetta Pozzi

 

venerdì 2 aprile 2021, a partire dalle 18:00

DIKE CONTRO DIKE
Marta Cartabia
Letture da: Eschilo, Orestea
Interpretazione di Elena Bucci, Marco Sgrosso

 

lunedì 5 aprile 2021, a partire dalle 18:00

INGIUSTIZIE
Maurizio Maggiani
Letture da: Pelagio, Sulla ricchezza
Ecclesiaste, Vangelo di Luca, Apocalisse
Interpretazione di Ermanna Montanari

 

martedì 6 aprile 2021, a partire dalle 18:00

GIUSTIZIA O POLITICA
Ivano Dionigi
Letture da: Esiodo, Le opere e i giorni
Platone, Gorgia, Repubblica
Marco Tullio Cicerone, Sui doveri, Orazioni contro Verre, Sull’amicizia
Quinto Tullio Cicerone, Manualetto di campagna elettorale
Interpretazione di Enzo Vetrano, Stefano Randisi

La regia delle puntate si deve alla Kiné Società Cooperativa, per la produzione di Claudio Giapponesi, la regia di Francesco Corsi e Claudio Giapponesi, la fotografia di Andrea Vaccari, il montaggio di Andrea Di Fede, il suono e le musiche di Alessio Festuccia, Raffaele Bassetti, Simone Zanchini, la presa diretta di Andrea Di Fede, le grafiche e le animazioni di Andrea Corsi e Damiano Senesi.

Tutti i nostri più sentiti ringraziamenti alle amministrazioni comunali, le istituzioni museali, i singoli e le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione del ciclo:

Complesso Monumentale della Pilotta di Parma - Ministero della Cultura, Simone Verde (per la gentile concessione di dettagli di opere e manoscritti); Comune di Siena, Franco Bruni, Roberta Mari, Veronica Randon (per la gentile concessione del Palazzo Pubblico), Roberto Testi (per le riproduzioni fotografiche delle opere; copyright Comune di Siena); Comune di Bagnacavallo (per la gentile concessione del Teatro Goldoni e dell'ex convento di San Francesco); Comune di Russi (per la gentile concessione di Palazzo San Giacomo); Home Movies - Archivio Nazionale del film di famiglia; Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Marco Martinelli, Enrico Isola, Luca Pagliano.

Un ringraziamento altrettanto sentito al pubblico, universitario e cittadino, che continua a seguirci e sostenerci con generosa fiducia, anche in questi tempi così difficili.