Il tema del conflitto inteso come riconoscimento di almeno due istanze oppositive e/o contrastanti può essere declinato in molti modi, ad esempio:
come un modello di conoscenza o di rappresentazione (si pensi all’opposizione come modello del significato nella linguistica strutturale o nella semantica semiotica);
come un qualcosa da risolvere in ambito sociale, politico, giuridico, cognitivo o interpersonale;
come un qualcosa da perseguire e costruire, ad esempio nella comunicazione pubblica e in quella politica;
come modello di comprensione delle relazioni culturali e intrapersonali, connesso ad esempio all’interesse, all’etnia, alla memoria o alle relazioni tra popoli;
come elemento caratterizzante la dinamica storica nelle differenti dimensioni sociali, politiche, filosofiche e cognitive;
come modello di disaccordo, ovvero una relazione tra due agenti che eseguono atti linguistici (ad esempio asserzioni) o mentali (ad esempio giudizi) tali da porli in una relazione di disaccordo; il lavoro di ricerca verte sulla natura e il profilo normativo del disaccordo, in particolare: se possano specificarsi in generale condizioni necessarie e sufficienti per determinare quando vi sia disaccordo, se il profilo normativo del disaccordo sia stabile o possa variare a seconda dell’oggetto del disaccordo